“I miei genitori mi hanno trasmesso il senso della correttezza e della famiglia, e mi hanno cresciuta nel decoro e nell’educazione. Continuai a vivere questi valori anche quando mi sposai ed educai i miei due figli. Non pensavo minimamente di potermi trovare in difficoltà, era del tutto impensabile. Avevo un buon lavoro da impiegata in un’azienda consolidata, mio marito era un professionista affermato e la casa era di proprietà. Poi… io e mio marito ci separammo. I figli erano entrambi maggiorenni, uno dei due si era appena trasferito in Lombardia e stava mettendo su famiglia, l’altro invece non sapeva che strada prendere, se proseguire gli studi o lavorare. Volli aiutare il figlio maggiore ad accendere un mutuo per la prima casa dandogli i soldi del compromesso. Erano risparmi messi da parte proprio per loro. Poco dopo, il più piccolo trovò un lavoro fuori città e presi un piccolo prestito per comprargli un’auto. Purtroppo, in un incidente, in cui per fortuna mio figlio non riportò gravi ferite, l’auto andò del tutto distrutta e dovemmo comprarne un’altra. Avevo due rate di prestito, una novità per me. In seguito, il lavoro di mio figlio non si rivelò affatto buono, così pensò di aprire una piccola società con alcuni amici e anche in quell’occasione lo aiutai con un terzo finanziamento. Mi sembrava naturale aiutare i ragazzi, ma non avevo fatto i conti con gli incidenti, con il fatto che le cose non vanno sempre bene. Mi rivolsi a uno sportello di aiuto quando ricevetti un conguaglio del gas e del condominio nella stessa settimana: era chiaro che non ce l’avrei fatta. Lo sportello mi indirizzò alla Fondazione ADVENTUM che mi chiese di mettere nero su bianco tutto, spese, rate, utenze… Non fu facile. Concordammo con gli operatori di trattare con le finanziarie per chiudere i debiti e avere un’unica rata e adesso, anche se è ancora impensabile permettermi una settimana al mare con mia sorella, almeno a fine mese non ho pagamenti in sospeso con nessuno!”.

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